L'ultimo allarme in tema
di alimentazione viene lanciato da un esperimento compiuto a San
Francisco : sono state prese cinque famiglie a campione e sono state
messe per tre giorni a dieta, non a base di cibi particolari,
semplicemente con alimenti che non avevano avuto nessuna
contaminazione con la plastica.
Il risultato? Ebbene, il
confronto delle analisi ha lasciato i medici senza parole : i livelli
di Bisfenolo A , composto di tipo organico usato per indurire la
plastica, erano crollati di due terzi; inoltre, quelli di
etilesilflatato, la sostanza che rende la plastica flessibile e
trasparente, si erano dimezzati.
Sembra proprio dunque che
l'uso del materiale plastico influenzi particolarmente il nostro
apparato gastroenterico : sul banco degli imputati, quindi, le
bottiglie dell'acqua e dei succhi di frutta piuttosto che la carta
che avvolge il burro o la margarina o la plastica che sigilla gli
affettati o le insalate lavate già pronte per essere consumate.
La tossicità di alcuni
composti della plastica non è una novità : già due anni fa, il
Canada aveva ufficialmente bandito l'uso di Bisfenolo A dichiarandolo
dannoso per la nostra salute; c'è da chiedersi se sia nocivo solo in
quello Stato oppure anche nel resto del mondo...
Oltre ai conservanti
introdotti negli alimenti per favorirne la conservazione, dunque, si
devono fare i conti anche con quelle sostanze contenute negli
imballaggi di plastica che, essendo volatilissime,finiscono
inevitabilmente per aggredire i cibi ; certo, si cerca di minimizzare
il pericolo trattandosi di modeste percentuali, ma occorre
considerare la cosiddetta “azione cumulativa” nel tempo, che
finirebbe per danneggiare il nostro organismo, giorno dopo giorno,
come le goccie d'acqua da un rubinetto che perde.
Verranno presi dei
provvedimenti in futuro? L'incertezza è d'obbligo, visto che le
multinazionali dell'industria della plastica sono riuscite sino ad
ora a fare muro contro eventuali misure governative...
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