In seguito al suicidio di una donna di 31 anni di Taiwan che ha raccontato ai suoi amici su Facebook la sua intenzione di uccidersi, i vertici del popolare Social Network hanno concordato con altri siti di una certa rilevanza, un piano per la prevenzione dei suicidi.
"Stiamo lavorando con le aziende presenti su Internet , insieme ad esperti della comunità che si occupano di questo problema, ha detto Frederic Wolens, un portavoce di Facebook in un'intervista realizzata con ABC News. Wolens ha detto che il suicidio di Claire Lin, la donna che si è uccisa per il suo 31esimo compleanno il 18 marzo scorso, ha evidenziato un problema che le reti sociali stanno affrontando da anni: come gli individui che si sono tolti la vita, spesso, scrivono della loro disperazione sui propri profili dei social network, chattando con amici a proposito di questi argomenti.
"Ci rendiamo conto di quanto Facebook sta diventando sempre più diffuso e contemporaneamente sta diventando uno specchio per ciò che sta succedendo nel mondo reale", ha detto Wolens. "I suicidi che, purtroppo, avvengono nella vita reale, lasciano il segno su Facebook, proprio per ciò che queste persone lasciano scritto sul loro profilo."
Attualmente, Facebook offre negli Stati Uniti delle risorse per gli utenti che ne fanno richiesta. Se una persona stesse pianificando il proprio suicidio, parlandone anche su Facebook, gli amici possono segnalarlo agli amministratori, che invia dei messaggi alla persona e ai suoi amici, offrendo tempestivamente il loro aiuto.
"In particolare negli Stati Uniti, Facebook possiede già un sistema secondo cui quando riceviamo il rapporto di un utente che è in difficoltà, questa segnalazione confluisce nel nostro team di sicurezza, il quale esamina il rapporto per assicurarsi che si tratta di un rapporto autentico, e dopo tale verifica, vengono contattate sia la persona che ha effettuato la segnalazione che l'utente che si trova in difficoltà", ha detto Wolens.