Una volta, quando una persona a noi cara, un parente o un amico, passava a "miglior vita", ci restavano i suoi ricordi legati, magari, ad una vecchia scatola contenente antiche fotografie, piuttosto che la chiave di sicurezza di una piccola cassaforte dove il defunto custodiva ciò che di più caro possedeva.
I tempi cambiano e nell'era rivoluzionaria dei social network, ognuno di noi riversa le esperienze della propria vita in quel grande contenitore che risulta essere il Web, attraverso i nostri blog personali, gli account di Facebook o di Twitter, o sfruttando le "nuvole" degli hard disk virtuali per i nostri album fotografici.
Il tutto inevitabilmente condito da una serie di password che, per motivi di sicurezza, diventano sempre più complicate, da una data importante al nome del nostro cagnolino magari "mixato" con il cognome da nubile della suocera.
Dunque, ci si è chiesti? Quando la nostra vita terrena, facendo i dovuti scongiuri, finirà, che ne sarà di tutti questi dati "inscatolati" gelosamente e sigillati ermeticamente nel mondo virtuale?
Dunque, ci si è chiesti? Quando la nostra vita terrena, facendo i dovuti scongiuri, finirà, che ne sarà di tutti questi dati "inscatolati" gelosamente e sigillati ermeticamente nel mondo virtuale?
Negli Stati Uniti, questo problema è già al centro di discussioni e dibattiti, tanto che sono già stati pubblicati libri come "Your digital afterlife" scritto da John Romano, concepiti come una guida per chi debba ricostruire pezzi di vita vissuta su Internet da un caro defunto; sono già nati, inoltre, dei siti dove si può usufruire (dietro pagamento di circa 30 dollari l'anno) di vere e proprie "cassaforti digitali" in grado di conservare tutto ciò che potrà essere trasmesso ad amici e discendenti.
Questo tipo di iniziative, comunque, hanno, per ora, coinvolto solo una minoranza di utenti nel mondo : si pensi che ogni anno, solo negli Stati Uniti,muoiono circa mezzo milione di utenti di Facebook, lasciando ancora attivi i loro account contenenti foto,messaggi e altre informazioni.
Ecco perchè il governo americano sta invitando i cittadini ad affiancare al tradizionale testamento, una speciale dichiarazione di volontà riferita alla propria "vita virtuale sul Web" che verrà affidata ad un "esecutore digitale" che si occuperà di custodire le varie "username" e "password" utilizzate dal dichiarante ; naturalmente, tale procedura terrà conto delle leggi che riguardono la privacy, in modo che nessuno possa arbitrariamente sottrarre queste informazioni.
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