«Effettivamente, per una persona adulta e sana, 500 grammi alla settimana sono troppi. I pasti di carne dovrebbero essere tre-quattro alla settimana: di questi, non più di uno-due a base di manzo o maiale e gli altri a base di pollame, tacchino o coniglio, cioè carni bianche.
Naturalmente a patto di non esagerare con le dosi: una porzione media è di 100-120 grammi. Diverso è il discorso sui derivati della carne rossa, come insaccati, wurstel e salsicce, il cui consumo dovrebbe essere occasionale.
A causa dei conservanti che contengono, tra cui i nitrati, possono anche favorire un aumento del rischio di diabete in chi è predisposto». A parità di altri fattori di rischio, i consumatori incalliti di carne rossa hanno una percentuale più alta degli altri di andare incontro a problemi cardiovascolari e a tumori, soprattutto all'intestino, allo stomaco e al seno.
Ottima per gli anemici
«Il motivo principale è legato alla presenza di una particolare forma di ferro, il ferro-eme, che ha un elevato potere ossidante e di conseguenza può favorire la formazione di sostanze cancerogene nel tratto digerente.
Inoltre, il rischio cardiovascolare è dovuto all'elevata presenza di acidi grassi saturi, nocivi in quanto possono favorire l'aterosclerosi (accumulo di placche di grasso nelle arterie), che a lungo andare predispone a infarti e ictus» spiega la dottoressa Bicchiega.
Sempre per quanto riguarda il rischio di tumore, presumibilmente se si mangiano troppe proteine si tende a consumare meno frutta e verdura fresche, ricche di vitamine e fibre, che contribuiscono alla salute dell'intestino e dell'organismo in generale. Ma, se consumata nelle giuste dosi, la carne rossa apporta discreti benefici.
Per esempio è una buona fonte di proteine di elevata qualità nutrizionale, costituenti fondamentali del nostro organismo e indispensabili per la crescita e per il mantenimento e il rinnovo delle cellule. Anche le vitamine non mancano, specie quelle del gruppo B, che partecipano al metabolismo energetico e sono essenziali per la maturazione dei globuli rossi e la formazione dell'emoglobina.
Per questo, ma anche perché contiene ferro in forma assimilabile dall'organismo, la carne rossa è consigliata in caso di anemia, caratterizzata dalla diminuzione del numero dei globuli rossi e di emoglobina. Non solo: per le sue qualità nutrizionali, la carne rossa dovrebbe comparire periodicamente e in giusta misura anche nel piatto dei bambini, degli anziani e delle donne in età fertile e in gravidanza.
Non in caso di gotta
Dovrebbe invece evitare questo alimento chi ha elevati livelli di acido urico nel sangue e tende quindi a soffrire di gotta, una malattia dismetabolica che si manifesta con forte dolore alle articolazioni. Tra le cause scatenanti, una dieta ricca di carne rossa a causa del suo alto contenuto di purine, sostanze che l'organismo trasforma rapidamente in acido urico.
«L'apporto di proteine deve coprire il 15 per cento del fabbisogno calorico giornaliero, quindi è importante fare i giusti abbinamenti ai pasti per non superare questa percentuale. Per esempio, se a colazione si beve un bicchiere di latte e a pranzo si mangia una bistecca, per cena andranno bene 50-70 grammi di formaggio fresco.
Naturalmente, il tutto accompagnato da abbondante verdura e da un frutto di stagione. E, in generale, vale sempre la regola di seguire una dieta il più possibile varia ed equilibrata» conclude la dottoressa Bicchiega.
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