venerdì 27 aprile 2012

Juventus, stella sì, stella no? L'Italia è divisa...


Il campionato di Serie A volge al termine e la lotta tra le due antagoniste di quest'anno ha appassionato milioni di tifosi in tutta Italia : l'esito è tutt'ora incerto, anche se al momento la Juventus sembra recitare il ruolo di favorita d'obbligo, per quello che sarebbe il 30esimo titolo.

Usare il condizionale è d'obbligo, visto che la squadra torinese ha sempre rivendicato le due vittorie quelle del 2004-2005 e del 2005-2006, che, come saprete, sono state cancellate in seguito al processo denominato “Calciopoli”.

Siccome, il popolo sportivo italiano si proietta sempre al futuro, uno degli interrogativi che i “calciofili” si pongono nell'immediato è : la Juventus, in caso di scudetto, ha il diritto di apporre sulla maglia la fatidica “terza” stella, simbolo dei 30 campionati vinti sul campo?



Sin da ora, si accendono le polemiche : stella sì o stella no? L'impressione è che il calcio in Italia stia correndo su due binari ben distinti che, difficilmente, almeno in un prossimo futuro, potranno incrociarsi. Le scorie del processo a Luciano Moggi, forse, hanno avuto una carica radioattiva ancora più potente di una bomba atomica : ricordiamo soltanto lo “schiaffo morale” che la Vecchia Signora ha stampato alla principale antagonista, l'Inter, in occasione del big-match di Torino, apponendo in bella vista, i due scudetti revocati, nei corridoi dello Juventus Stadium.

Gli juventini, da una parte, continuano a provare sentimenti di rancore e di ingiustizia per quella che, secondo loro, è stata una congiura architettata dai nemici, ai danni di chi stava dominando sul piano sportivo; dall'altra parte, gli anti-juventini, tutti o quasi, che assicurano che il verdetto di “Calciopoli” sia stato un atto legittimo contro una squadra accusata da sempre di condizionare dall'esterno l'operato degli arbitri.

Per ora, non ci resta che aspettare : certo, se da una parte, l'apposizione sulla maglia della terza stella ha certamente il suono della provocazione, dall'altra bisognerà vedere quale sarà la controreazione della Federazione Italiana Gioco Calcio, e fattispecie nella persona del presidente Beretta, che dovrà decidere se considerare legittima o meno, la rivendicazione bianconera.

Infatti, il regolamento della Lega è chiaro in questi termini : l'articolo 10, che parla delle divise da gioco, dice testualmente:
Le società sono tenute ad ottenere l’approvazione scritta della lega nazionale Professionisti Serie A prima di indossare le divise in gare di competizioni ufficiali della Lega stessa.
La Lega comunica l’approvazione o i motivi della mancata approvazione entro 7 giorni dal ricevimento degli indumenti.
Il deposito delle divise dovrà sempre essere accompagnato da una relazione dell’azienda fornitrice dell’abbigliamento,che dia ogni più ampia spiegazione sui marchi, nomi, ed elementi grafici ivi presenti.....”

Si ha l'impressione che la prossima sarà davvero un'estate rovente, con botta e risposta di carte bollate e divieti e ricorsi annunciati ; ma d'altra parte, quando il calcio agonistico si ferma, di che cosa si parlerà sui giornali sportivi?

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