I
dati relativi al primo trimestre 2012 per il gruppo Fiat sono chiari
: se l'azienda torinese è ancora in grado di “galleggiare”
nell'oceano della crisi automobilistica mondiale, lo deve soprattutto
al marchio Chrysler, vestendosi, a tutti gli effetti, sempre di più
“a stelle e strisce”.
Il
gruppo torinese ha, infatti, chiuso i primi 3 mesi dell'anno con un
utile della gestione ordinaria di 866
milioni contro i 251 del 2011 ; i risultati non possono essere
realmente confrontati perché il marchio Chrysler ancora non era del
tutto consolidato. Le vendite sono state pari a 20,221 miliardi di
euro (da 9,210), con un margine operativo lordo di 1.929 milioni
(contro 841) e l'utile netto di 379 milioni (contro 37).
Senza
Chrysler, il gruppo torinese avrebbe chiuso “in rosso” la
gestione ordinaria per 6 milioni contro l'attivo di 251 di
un anno
prima e il risultato netto sarebbe stato pesantemente negativo per
273 milioni contro l'attivo di 37 del 2011.
Sono
dati particolarmente significativi che rispecchiano l'andamento
europeo che, in quest'inizio dell'anno, si è rivelato decisamente
disastroso : infatti, le attività nel Vecchio continente (marchi di
lusso esclusi) hanno perso a livello operativo 170 milioni,
praticamente il doppio rispetto allo stesso periodo del 2011; il
Nordamerica ha guadagnato 681 milioni, il Sudamerica 235 e l'Asia 85
dove l'amministratore delegato di Fiat, Marchionne ha ribadito di
essere ancora alla ricerca di partner.
Fiat-Chrysler
è un gruppo globale, che continua a investire nelle architetture e
realizza installazioni al momento nell'area Nafta e in America
Latina, dove la domanda è particolarmente vivace. Così , Marchionne
ha voluto evidenziare un punto essenziale : il fatto che il gruppo
non stia investendo in Europa attualmente non significa che «stiamo
deindustrializzando » in questa regione, perchè «le architetture
le abbiamo e, quando il mercato europeo si riprenderà, potremo
installarle rapidamente».
L'indebitamento
netto delle attività industriali del gruppo è salito a 5,77
miliardi di euro dai 5,52 di fine dicembre; senza Chrysler i debiti
sono saliti a fine marzo a 3,8 miliardi dai 2,4 di fine 2011.
Per
quanto riguarda gli obiettivi per l'intero 2012, il gruppo ha per
ora confermato i 77 miliardi di ricavi, utile di gestione a 3,8-4,5
miliardi, utile netto a 1,2-1,5 e indebitamento tra 5,5 e 6 miliardi.
Marchionne
vuole “mascherare” i problemi di Fiat Auto con affermazioni
positive sulla “partnership” : «Siamo incredibilmente
soddisfatti per i risultati del primo trimestre di Chrysler Group,
controllata da Fiat, che ha visto più che quadruplicare l'utile
netto; é stato un grande trimestre e sono risultati «assolutamente
positivi» in vista del lancio della Dodge Dart, nel secondo
trimestre, per la quale il gruppo di Detroit si aspetta «grandi
volumi per il resto dell'anno».
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