Non
è un caso che, proprio nel giorno della vigilia di Pasqua, la
Juventus ritrovi la vetta della classifica di Serie A : in fin dei
conti, lo stesso Antonio Conte aveva più volte ribadito nelle scorse
settimane che la sua squadra stava vivendo un sogno e nulla di più e
dentro di sé aspettava un regalo dalla buona sorte.
E
così la Pasqua ha consegnato all'allenatore leccese un enorme uovo,
con all'interno un “megaregalo”, che nemmeno lui si sarebbe mai
aspettato. Nel pomeriggio prefestivo milanese, la Fiorentina che,
solo due settimane fa aveva ricevuto proprio dai bianconeri 5 sonore
scoppole, era considerata la vittima “sacrificale”
(calcisticamente parlando...), l'agnello pasquale da offrire ai
Campioni d'Italia.
Mentre
tutto San Siro festeggiava il ritorno sui campi di gioco di Cassano
(bravo Antonio e avanti così), si capiva dalle prime battute che la
squadra di Allegri faticava a trovare gli schemi di gioco per
scardinare la difesa avversaria; e così, i maligni si mettono le
mani nei capelli quando alla mezzora del primo tempo, l'arbitro Celi
concede un generoso calcio di rigore per fallo di Nastasic ai danni
di Maxi Lopez: dal dischetto, realizza Mister
Rigorimovic...pardon...Ibrahimovic.
I
rossoneri esultano, ciò significa ritornare a più 5 sui rivali e
nell'intervallo, sugli spalti, già si pensa al match dei rivali
impegnati alla Favorita di Palermo ; pronti, via, e la ripresa vede
il Milan col solito tic-tac di passaggi, con qualche illuminazione
del solito Ibra che, comunque, porta i segni delle fatiche di
Barcellona, come del resto i suoi compagni.
E
così, accade quello che non ti aspetti: difesa rossonera tagliata in
due come un panetto di burro e Jovetic, partito in posizione
regolare, che supera Abbiati uscito alla disperata. Uno a uno, tutto
da rifare. L'apprensione cresce anche sul volto di Galliani in
tribuna mentre Allegri butta dentro anche Robinho a sostegno di Ibra
e Maxi Lopez; la beffa però si consuma a 13 minuti dalla fine,
quando Mexes pasticcia, regalando palla ad Amauri che ringrazia
dell'uovo e realizza il 2 a 1.
San
Siro ammutolisce, Allegri sprona i suoi che appaiono sotto choc dal
duplice k.o.: per suonare la carica, dentro anche Cassano con tanto
di standing ovation meritata e tutti all'attacco, in una sorta di
assalto a Forte Apache; la Fiorentina arranca, annaspa, butta i
palloni fuori dall'area come può, con la forza di chi sa che quei
tre punti valgono doppio in chiave salvezza.
Al
fischio finale, i rossoneri si guardano intorno come se stessero
vivendo un incubo, una sconfitta tanto bruciante quanto inattesa.
Un'ora
e mezza più tardi, la Juventus scende in campo con la consapevolezza
di non dover sprecare l'ultima occasione, i bianconeri si sono resi
conto benissimo che il treno che potrà portare al titolo partirà da
Palermo : la squadra di Conte comincia, come al solito, il suo lavoro
sui fianchi come un pugile che costringe alle corde l'avversario.
Si
vede subito che il Palermo, in formazione rimaneggiata per le molte
assenze, offre poca resistenza : solo Barreto e Miccoli provano ogni
tanto a mettere un po' di pressione.
Il
primo tempo si chiude con le reti ancora inviolate ma nella ripresa
la Juve aumenta decisamente il ritmo e su corner dalla sinistra,
Bonucci svetta di testa più in alto di tutti infilando Viviano
nell'angolino alla sua sinistra.
I
bianconeri, sbloccato ormai il risultato, giocano ancora più
disinvolti e mettono in cassaforte il risultato al 25esimo con
Quagliarella che bissa la rete di domenica scorsa realizzata contro
il Napoli.
La
Juve scavalca il Milan di un punto e diventa solitaria capolista,
almeno fino a martedì sera quando i rossoneri saranno impegnati a
Verona contro il Chievo : tre giorni basteranno per il riscatto?
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