lunedì 16 aprile 2012

Leonardo Bonucci e la testardaggine di Conte


Chissà cosa avrà pensato Conte quando Leonardo Bonucci è volato in cielo per inzuccare il pallone che ha regalato il vantaggio alla Juventus contro il Palermo. Eh sì, perchè Bonucci, lo si voglia ammettere o no, è sempre stato uno dei “pallini” dell'allenatore leccese, sin da quel pomeriggio d'agosto, quando volarono parole grosse con Marotta che aveva già messo sul tavolo le offerte dello Zenit di San Pietroburgo proprio per Leo e per Pepe.

Sarebbe stato facile, no? Con Del Neri come allenatore, Leonardo era stato messo sul banco degli imputati insieme ad altri giocatori come Felipe Melo e Amauri, proprio perchè la difesa si era dimostrata un autentico colabrodo, con un passivo di reti da squadra destinata a retrocedere.



Ma Conte è un testardo e ha difeso Leo, anche a costo di rimetterci la faccia, Leo rimane; e così, inizia la stagione a Settembre ed è inevitabile che il centrale di Viterbo debba essere uno degli osservati speciali, uno dei primi sul quale puntare il dito in caso di guai difensivi.

Si vede subito però che la Juve di Conte è una parente lontana della squadra abulica dell'anno precedente e così Leo prende fiducia insieme ai compagni, cercando di assimilare le nuove metodologie di lavoro : ma, si sa, le critiche sono dietro alla porta e così i mugugni arrivano sul pareggio interno contro il Genoa (2-2) e soprattutto col Napoli dove solo un secondo tempo straordinario rimedia alla debacle difensiva iniziale.

Chiellini e Barzagli sono dei beniamini degli Ultras, mentre con Leo c'è ancora della ruggine...e così, quando nel mercato riparatore di Gennaio arriva (o meglio ritorna...) Martin Caceres, tutti si affrettano a dire : “E' chiaro, la Juve l'ha comprato per mettere in panca Bonucci.....”

Si arriva così al 25 Febbraio e al big match contro il Milan a San Siro : la Juve parte così così, il Milan pressa e Leo entra in difficoltà; per trovare sicurezza, cerca di strafare e così sbaglia in maniera macroscopica un disimpegno regalando agli avversari il vantaggio di Nocerino. Poi il “pasticciaccio” del gol di Muntari e il pareggio di Matri...

Il giorno seguente, giù critiche come se grandinasse...e a chi? A Leonardo Bonucci, che non merita la Juventus, che si crede il nuovo Beckembauer ma che è soltanto un giocatore mediocre, eh già, era facile giocare nel Bari, si, ma a Giugno, però, se ne dovrà andare stavolta....

Ma Conte fa da muro per Leo e si va avanti, questa volta però, cambiando modulo: anziché il 4-3-3, proviamo col 3-5-2; col Genoa niente gol subiti, a Firenze tantomeno, nella partitissima con l'Inter nemmeno e col Napoli?

La Juve attacca ma il risultato non si sblocca...Leo è lì, al suo posto davanti a Buffon e gli sta stretto, pensando a quando era ragazzo e giocava da attaccante; e così, improvvisamente lo vediamo là davanti e tutti a dire : “Ma che sta facendo Bonucci? Che stia dietro, no?” E così, al 53esimo Leo, in area, ti inventa la girata (deviata impercettibilmente da Vucinic) che regala alla Juve il vantaggio.

Basta così? No, perchè il resto è storia recente, quella di Palermo : ancora lui, ancora Leo, su calcio d'angolo, a volare più in alto di tutti e a trovare quell'angolino dove depositare il vantaggio...

Eh sì, Conte aveva ragione in quel pomeriggio d'agosto...

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