La Commissione agricoltura di Montecitorio ha varato la norma per imporre ai produttori di bevande alla frutta (arance,limoni etc..) di aumentare dal 12% al 20% la soglia minima di frutta contenuta nelle bibite in commercio.
L'intento è quello di migliorare sensibilmente la qualità del prodotto italiano, coltivato e realizzato interamente nel nostro Paese.
L'entusiasmo collegato al rilancio del "Made in Italy" anche in questo settore viene, comunque, frenato dai dubbi dei produttori stessi che temono, non senza qualche ragione, che la maggiore quantità di frutta possa alterare il gusto delle bevande stesse.
L'Associazione degli Agricoltori ha tradotto in cifre l'introduzione di questa legge : in pratica, ogni punto in più in percentuale di succo di arancia, comporta l'utilizzo di circa 25 milioni di chili in più, pari a circa 560 ettari di agrumeti.
L'aumento della percentuale di succo, inoltre, potrà apportare benefici alla salute degli italiani che, in base ai dati forniti dalla Coldiretti, consumano veramente poca frutta.
La norma, che è in fase di discussione al Parlamento, prevede inoltre che a partire dal 28 Ottobre 2015, i succhi di frutta e altri prodotti destinati alla nostra alimentazione non potranno più contenere zuccheri aggiunti.
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