La notizia dell'addio di Alessandro Nesta lascia un po' a tutti gli appassionati sportivi l'amaro in bocca, per ciò che ha rappresentato questo giocatore per il calcio italiano degli ultimi 15 anni. L'ultima travagliata stagione al Milan, è quella che ha fatto maturare nel ragazzone romano la decisione di lasciare la Serie A per fare una nuova esperienza, probabilmente negli Stati Uniti dove il calcio, o meglio, il soccer come viene chiamato oltreoceano è meno stressante e gli ingaggi sono succulenti, specie per un giocatore a fine carriera.
E' un peccato, perchè Nesta non ha raccolto tutto ciò che la sua classe gli avrebbe permesso di ottenere, a causa dei troppi gravi infortuni che hanno falcidiato la sua carriera : a cominciare da quell'Italia – Austria, fase finale dei mondiali 1998, in cui dopo soli 4 minuti, dovette lasciare il campo per la rottura del legamento crociato anteriore, infortunio che lo costrinse a stare lontano dai campi di gioco per lungo tempo.
A quel tempo era già un idolo, ma dei tifosi laziali, sì, perchè Alessandro ha avuto due grandi amori calcistici : prima la Lazio e poi il Milan. Con la squadra capitolina esordisce nel 1994 e giocherà fino al 2002, quando le difficoltà economiche del post era-Cragnotti furono tali da dover per forza fare cassa con la vendita del campione.
L'inizio dell'avventura rossonera è trionfale, perchè arriva subito la conquista della Champions League a Manchester, in finale contro la Juventus : la prima, perchè poi ne arriverà una seconda nel 2006-2007 ad Atene contro il Liverpool. Gli scudetti saranno due, una coppa Italia, due Supercoppe europee ed altrettante italiane e soprattutto il titolo mondiale per club nel 2007.
Nesta viene tuttora considerato come uno dei più forti difensori al mondo e con Thiago Silva ha formato una coppia difensiva di straordinaria intensità. Gli infortuni, si diceva. Tanti, a volte dei veri e propri calvari, come nel 2006-2007 dove praticamente non gioca a causa di un serio infortunio alla spalla; nel 2008-2009, di nuovo uno stop, questa volta è la schiena a fare i capricci; l'anno seguente è il turno del tendine del ginocchio destro a fare crac.
Insomma, tanta tanta sfortuna per un difensore completo, anche dai piedi buoni, capace di fermare gli avversari con uno straordinario tempismo ma nello stesso tempo proporre l'azione di rimessa con tempestività. Il Milan lo rimpiangerà e chissà se con lui in buone condizioni fisiche i rossoneri avrebbero potuto cambiare le sorti di questa ultima deludente stagione.
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