Quando Andrea Pirlo tenne la sua prima conferenza stampa da neojuventino disse di aver scelto i bianconeri perchè la società contava su di lui per tornare a vincere e a 9 mesi di distanza avevano entrambi ragione. Sì, perchè non era facile per l'introverso ragazzo bresciano fare le valigie da Milanello,lasciare dopo 10 anni la squadra campione d'Italia in carica e ricominciare da capo con una Juve reduce da una stagione disastrosa.
Eppure i veri campioni sono quelli che parlano poco davanti ai microfoni ma fanno urlare di gioia i tifosi la domenica : lui, Andrea, è taciturno come il più grande juventino, Alex Del Piero; insieme sono riusciti, sin dall'inizio, a prendere per mano l'intera squadra e a condurla verso il successo.
Il divorzio di Pirlo dal Milan fu piuttosto burrascoso : la dirigenza gli propose il rinnovo del contratto per un solo anno, lui si sentiva ancora giovane per il calcio che contava e ne chiese tre. Risposta? Picche. Allegri disse che preferiva far giocare nel suo ruolo Ambrosini o Van Bommel e Andrea si sarebbe dovuto accontentare di giocare in un'altra posizione.
In realtà, il messaggio era chiaro : qui non servi più. Perchè Andrea, sin dai tempi di Ancelotti che gli inventò quel ruolo, amava giocare come playmaker dando così lustro e successo alle tante vittorie rossonere. Eppure i maligni tirarono fuori la solita questione del "caro Dio denaro", le voci parlavano di un'offerta troppo bassa per poter proseguire il rapporto.
Così Andrea salutò a malincuore i compagni di tante battaglie e prese l'autostrada per Torino, destinazione nuova non solo per lui, ma per tutti : Juventus Stadium. Nuova avventura, nuovi tifosi, nuovo stadio : l'imperativo era vincere, perchè il carattere lo imponeva.
Sin dall'inizio della stagione, Pirlo riceveva dai suoi ex compagni sms misti di congratulazioni e di rimpianti : loro sapevano che la dirigenza rossonera aveva sbagliato di brutto, perchè solo un infortunio poteva fermare la voglia di rivincita del ragazzone bresciano.
Niente di niente, nemmeno un raffreddore o un mal di testa, perchè i dolori di capo semmai li faceva venire agli avversari che non sapevano come fermare quell'indiavolato ultratrentenne.
Niente di niente, nemmeno un raffreddore o un mal di testa, perchè i dolori di capo semmai li faceva venire agli avversari che non sapevano come fermare quell'indiavolato ultratrentenne.
E così Conte iniziò quel processo di simbiosi tra lui e il resto della squadra, perchè Andrea non si discute, lui deve stare lì in mezzo al campo come un faro che illumina il porto nella notte : Conte spiega i suoi moduli e Pirlo esegue con saggia maestria, come un direttore d'orchestra guida i propri musicisti.
Andrea "Mozart" Pirlo ha cominciato a vincere, alla faccia di chi lo considerava già gli aveva consigliato il pensionamento anticipato : lui, con l'anima proletaria bresciana, sapeva di non sbagliare.
Nessun commento:
Posta un commento