In
Europa, una donna vive mediamente 82,6 anni e un uomo 76,7. Il
dislivello è pari a 5,9 anni.
Ma
i ricercatori che hanno redatto l’ultimo rapporto Healthy Life
Years, hanno scavato oltre a quello che è il dato freddamente
matematico.
Mettendo
a confronto gli anni vissuti senza malattie o altre forme di
disabilità, hanno constatato come l’aspettativa per le donne è di
circa 62 anni e per gli uomini di 61,3.
La
differenza così fra i due sessi diventa praticamente nulla: 0,7
anni. In qualche nazione, addirittura, fra cui anche l’Italia, gli
uomini hanno già sorpassato le donne; infatti, nel nostro paese la
vita in piena salute raggiunge i 63,4 anni per gli uomini, ma solo i
62,5 per le donne.
Per
calcolare la longevità senza malattie, Eurostat si è servita di un
semplice questionario, all'interno del quale si chiedeva se negli
ultimi sei mesi le proprie attività quotidiane fossero state
oggetto di un problema di salute. Il dato emerso è che un uomo
europeo passa circa l’80 per cento della sua vita in piena salute,
mentre per le donne la percentuale scende al 75 per cento.
Gli
uomini hanno, quindi, in media, una salute migliore delle donne,
soffrono meno in caso di malattia, fanno ricorso più raramente al
medico e alle medicine, con un “però” di primaria importanza e
cioè muoiono prima.
Le
ragioni biologiche di questo fenomeno sono, al momento, inspiegabili.
Le
donne si ammalano di più anche perché sono meno studiate rispetto
agli uomini; infatti, si può dire che tutta la ricerca in materia di
medicina, dalla fine della seconda guerra mondiale, si è concentrata
sull’universo maschile; ma le malattie cardiovascolari o
articolari, che sono fra le principali cause di disabilità tra le
persone anziane, seguono percorsi diversi fra i due sessi.
Sul
perché la vita femminile sia più lunga in assoluto esiste invece
qualche ipotesi.
Pare,
infatti, che gli ormoni giochino un ruolo fondamentale. Le donne, è
risaputo, mostrano più attenzione per il loro corpo e il fatto di
avere due cromosomi X anziché uno come l’uomo potrebbe
rappresentare un vantaggio.
Il
cromosoma X è infatti più grande e importante dell’Y. Avendone
due copie, le donne hanno maggiore scelta genetica.
Secondo
l’Office of National Statistics inglese, però, gli uomini stanno
raggiungendo le donne anche nel confronto sulla longevità in
generale. La scelta femminile di stili di vita poco sani, (il fumo,
uno su tutti) e la maggiore attenzione maschile alla salute
(soprattutto con lo sport e viceversa l’addio alle sigarette)
sarebbero alla base del riavvicinamento.
Secondo
l’ufficio di statistiche britannico, l’aspettativa di vita dei
due sessi raggiungerà il pareggio nel 2030. Sui costi della
longevità però non poteva mancare un minaccioso rapporto del Fondo
Monetario Internazionale; se,come previsto, nel 2050 vivremo tre anni
di più rispetto a oggi, saremo costretti a dedicare ogni anno alla
fascia della terza età almeno l'1% del Pil, il prodotto interno
lordo.
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