lunedì 23 aprile 2012

Sorgerà a Manerbio il più grande mattatoio suino d'Europa?


Manerbio è una bella cittadina della bassa Bresciana, di circa 15.000 abitanti, distante una ventina di chilometri dal capoluogo di provincia, che, tra poco tempo, diventerà una città famosa in tutta Europa. Per quale motivo? Ebbene,sarà costruito quello che sarà destinato a diventare “il più grande macello d’Europa”.

Il mattatoio, con “stordimento e iugulazione”, “reparti dissanguamento” ecc. sarà edificato proprio a fianco del casello autostradale della A4, Torino-Brescia. Si fanno già previsioni : ogni giorno, ci sarà un afflusso di camion che porteranno circa 12.000 suini , quindi la bellezza di 50.000 maiali alla settimana, 2,5 milioni all’anno. Cifre da record.

Manco a dirlo, già è sorto un movimento promosso dagli animalisti (Coordinamento contro il mega-macello) che promette battaglia, in quanto il sangue dei suini scorrerà a fiumi, notte e giorno.


Non solo. Gli ambientalisti protestano anche per un secondo motivo : è previsto che una superficie di ben 100.000 metri quadrati di buon terreno agricolo dovrà essere cementificata mentre dal sottosuolo verranno prelevati 85 litri d’acqua al secondo.



Gli industriali della carne, fatti due conti, affermano che questo enorme impianto finirà per sconvolgere il mercato, cancellando le filiere locali : sono certi, inoltre, che saranno destinati all'inevitabile fallimento gli altri macelli della Lombardia, che attualmente “lavorano” 4 milioni di suini all’anno.

Il sindaco di Manerbio, Cesare Meletti, naturalmente, non può che schierarsi con il progetto, soprattutto per l'apertura di numerosi nuovi posti di lavoro. Si prevede, infatti, che saranno assunti ben 700 operai e 80 persone tra impiegati e tecnici di produzione.
Certo è che gli interessi in ballo sono veramente cospicui e i produttori di carne suina non possono fare altro che difendere quella che potrà significare la svolta dei loro “business”.

Per contro, gli imprenditori dell’Assica (Associazione industriali delle carni), hanno già provveduto a scrivere al presidente della Lombardia Roberto Formigoni, spiegando che l’apertura di un macello con capacità potenziale di 50.000 suini alla settimana cambierebbe
tutto il quadro produttivo della regione. In Lombardia, infatti, ci sono già 5 imprese che lavorano 11.000 suini la settimana (quindi l'equivalente della futura produzione) e altri due macelli medi.

Nel Bresciano, inoltre, c’è la più alta concentrazione italiana di allevamenti suini: circa 1,5 milioni di capi: la diffusione di malattie animali sarebbe semplicemente devastante. Infatti, soltanto l’ultima epidemia di Mvs ( una malattia vescicolare del suino) in Lombardia ha provocato danni per 37,5 milioni di euro, pagati dalla collettività tramite la Regione.

Il Comune, pare, essere ben determinato a portare avanti il progetto che, soprattutto in questo difficile periodo economico del nostro Paese, vuole essere una spinta ad una ripresa in un settore come quello dell'allevamento che registra pesanti perdite.

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