Manerbio
è una bella cittadina della bassa Bresciana, di circa 15.000
abitanti, distante una ventina di chilometri dal capoluogo di
provincia, che, tra poco tempo, diventerà una città famosa in tutta
Europa. Per quale motivo? Ebbene,sarà costruito quello che sarà
destinato a diventare “il più grande macello d’Europa”.
Il
mattatoio, con “stordimento e iugulazione”, “reparti
dissanguamento” ecc. sarà edificato proprio a fianco del casello
autostradale della A4, Torino-Brescia. Si fanno già previsioni :
ogni giorno, ci sarà un afflusso di camion che porteranno circa
12.000 suini , quindi la bellezza di 50.000 maiali alla settimana,
2,5 milioni all’anno. Cifre da record.
Manco
a dirlo, già è sorto un movimento promosso dagli animalisti
(Coordinamento contro il mega-macello) che promette battaglia, in
quanto il sangue dei suini scorrerà a fiumi, notte e giorno.
Non
solo. Gli ambientalisti protestano anche per un secondo motivo : è
previsto che una superficie di ben 100.000 metri quadrati di buon
terreno agricolo dovrà essere cementificata mentre dal sottosuolo
verranno prelevati 85 litri d’acqua al secondo.
Gli
industriali della carne, fatti due conti, affermano che questo enorme
impianto finirà per sconvolgere il mercato, cancellando le filiere
locali : sono certi, inoltre, che saranno destinati all'inevitabile
fallimento gli altri macelli della Lombardia, che attualmente
“lavorano” 4 milioni di suini all’anno.
Il
sindaco di Manerbio, Cesare Meletti, naturalmente, non può che
schierarsi con il progetto, soprattutto per l'apertura di numerosi
nuovi posti di lavoro. Si prevede, infatti, che saranno assunti ben
700 operai e 80 persone tra impiegati e tecnici di produzione.
Certo
è che gli interessi in ballo sono veramente cospicui e i produttori
di carne suina non possono fare altro che difendere quella che potrà
significare la svolta dei loro “business”.
Per
contro, gli imprenditori dell’Assica (Associazione industriali
delle carni), hanno già provveduto a scrivere al presidente della
Lombardia Roberto Formigoni, spiegando che l’apertura di un macello
con capacità potenziale di 50.000 suini alla settimana cambierebbe
tutto
il quadro produttivo della regione. In Lombardia, infatti, ci sono
già 5 imprese che lavorano 11.000 suini la settimana (quindi
l'equivalente della futura produzione) e altri due macelli medi.
Nel
Bresciano, inoltre, c’è la più alta concentrazione italiana di
allevamenti suini: circa 1,5 milioni di capi: la diffusione di
malattie animali sarebbe semplicemente devastante. Infatti, soltanto
l’ultima epidemia di Mvs ( una malattia vescicolare del suino) in
Lombardia ha provocato danni per 37,5 milioni di euro, pagati dalla
collettività tramite la Regione.
Il
Comune, pare, essere ben determinato a portare avanti il progetto
che, soprattutto in questo difficile periodo economico del nostro
Paese, vuole essere una spinta ad una ripresa in un settore come
quello dell'allevamento che registra pesanti perdite.
Nessun commento:
Posta un commento