Un'incredibile storia che
giunge dalla Tasmania : nel 1987, Saroo, il nome del protagonista
della vicenda, aveva solo poco più di cinque anni, viveva con i suoi
genitori che lavoravano per qualche rupia in un cantiere,
trasportando mattoni.
Saroo aveva un fratello
maggiore di nome Guddu e un giorno, mentre era insieme a lui, per una
serie di disattenzioni, i due si persero e Saroo rimase solo : il
bambino,così, decise di salire su un treno quasi come se fosse
sicuro che quel viaggio lo avrebbe ricondotto a casa.
Saroo iniziò così la
sua infanzia travagliata, fatta di elemosina, di spostamenti da un
luogo all'altro, alla ricerca della sua famiglia o, almeno, di
qualcuno che gli avrebbe dato nuovamente quell'affetto perduto :
rischiò per due volte di annegare nel Gange e riuscì a sfuggire ad
un uomo che voleva portarlo con sé per venderlo come schiavo.
Finì in un orfanotrofio,
dove una coppia benestante originaria della Tasmania lo adottò,
trasformando la sua vita da un'esistenza fatta di stenti a una vita
molto più agiata: tuttavia, il ricordo e la mancanza della sua
famiglia lo spinse a mettersi alla ricerca del luogo delle sue
origini.
Così, ricordando quel
viaggio in treno, cercò di usare con pazienza Google Earth per
localizzare il suo villaggio di provenienza, che doveva trovarsi a
circa 1400 chilometri da Calcutta.
Saroo si mise a studiare
la zona, passo dopo passo, tetto dopo tetto, terra dopo terra, alla
ricerca di un indizio valido, finchè, finalmente, ritrovò a 1484
chilometri di distanza la diga e la cascata di Khandwa, dove da
piccolo andava a giocare : quel piccolo fotogramma di ricordi lo
portò ad iscriversi ad un gruppo su Facebook chiamato “La mia
città natale è Khandwa”.
Così, dopo una certosina
ricerca, ritrovò i suoi genitori : seppe,però, che il fratello
maggiore morì proprio quel giorno di 25 anni prima, mentre la madre
non aveva mai smesso di cercarlo in tutto quel tempo trascorso.
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