Si fa un gran parlare di “falsi ciechi” e di “invalidi
truffaldini”, ma sono in pochi a sapere che l’Inps sta
erogando assegni sociali anche ai cosiddetti “furbetti del
ricongiungimento familiare”.
Spieghiamoci meglio : la legge 388 del 2000, introdotta dalla
legge Finanziaria del 2001 dal governo Amato, riconosceva
l’assegno sociale anche agli stranieri; e come dice il
proverbio, fatta la legge, trovato l’inganno.
La Guardia di Finanza, nel 2011, ha scoperto già 270 casi ma si
pensa che siano molti ma molti di più ; purtroppo, non è facile
scovare questo genere di truffa in quanto occorre fare delle
accurate indagini per scoprire se la residenza è veramente
fittizia, accertare i vari visti sui passaporti e operare un
controllo incrociato sui dati ottenuti.
Pare che il fenomeno sia in aumento; infatti, l’ultimo
censimento Istat, parla di un aumento delle residenze regolari
sino a 3 milioni e 700 mila, una cifra addirittura triplicata
rispetto a dieci anni fa. Gli stranieri, ovviamente, hanno
operato un vero e proprio passaparola, spargendo la voce in
maniera diffusa e illustrando le modalità di questa nuovo
“vantaggio” a loro favore; inoltre, si sono diffusi siti
Internet che spiegano dettagliatamente la procedura per ottenere
questi benefici.
Ma il fenomeno dei cosiddetti “vitalizi facili” non si limita
solo agli stranieri, ma riguarda anche quegli italiani che, pur
avendo vissuto 10 anni nel nostro paese, magari nei primi anni di
vita, si sono poi trasferiti all’estero dove vivono da oltre 50
anni e attraverso residenze “fittizie” riescono ugualmente a
percepire l’assegno sociale.
A questo proposito, si è cercato ultimamente di prendere delle
contromisure per verificare questi “furbetti” : ad esempio,
si è proposto di prevedere l’obbligo di ritiro dell’assegno
personalmente, dietro presentazione di documento di
riconoscimento e firma su un apposito registro.
Certamente, in tempi di ristrettezze economiche e di tagli sulla
spesa, la voce riguardante i “vitalizi fittizi” incide non
poco sul bilancio dello Stato e in modo particolare nelle casse
dell’Inps, il nostro Ente Previdenziale : l’importo di un
assegno sociale attualmente infatti è pari a 5.577 euro
all’anno, suddiviso in tredici mensilità: ecco perchè si sta
procedendo alla verifica contributiva, economica e finanziaria
degli ultra 65enni italiani, proprio per evitare che questo
genere di truffa si possa espandere in maniera incontrollabile.
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