venerdì 6 aprile 2012

Aumentano i test di paternità in Italia


Negli Stati Uniti, da molti anni il test di paternità viene effettuato senza particolari remore, perdipiù viene pure reclamizzato con diversi slogan del tipo: “Chi è papà?” ; o, addirittura, rivolto direttamente ai figli: “Scopri se tua madre è una bugiarda”.
 Ora, a quanto pare, questo particolare esame, volto a confermare o meno l’identità del padre, sta prendendo piede anche in Italia. E chi richiede il test – di solito, o il presunto padre o il presunto figlio – e ha dei sospetti in merito, spesso dimostra di avere ragione.

 Secondo le statistiche, in almeno un caso su dieci. Un dato che, pur essendo meno clamoroso rispetto ad altri Paesi come la Gran Bretagna dove si arriva al 30%, rimane pur sempre significativo. Lo afferma un sondaggio condotto negli ultimi due anni dalle associazioni toscane BabyConsumers e Famiglia&Famiglia.


 L’indagine è stata svolta a campione nella città di Pisa: sono stati seguiti circa una ventina i casi, ma secondo una stima attendibile, sono oltre dieci volte di più quelli che sono stati effettuati realmente, secondo le indiscrezioni “ufficiose” raccolte dai diretti interessati.
 Certamente, oggi, è molto più facile eseguire questo tipo di test rispetto a qualche anno fa: basta, infatti, una telefonata ad un numero trovato su internet e si riceve comodamente a casa un kit con dei tamponi da passare sulle gengive del padre e del figlio/a.
L’esito della prova viene restituito dopo circa una settimana-10 giorni, dietro pagamento, tramite bonifico bancario o carta di credito, di una somma che va dai 600 ai 1000 euro circa.
 Comunque, affinchè il test possa avere valore legale (nel caso di particolari situazioni giuridiche) ,occorre che vi sia l’assenso scritto da parte di entrambi i genitori e l’accertamento delle identità da parte di un Notaio o dietro ordinanza del Giudice. 

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