venerdì 27 aprile 2012

Il dopo Jobs della Apple continua a sorprendere


Il miracolo della Mela che, in barba alla legge di Newton, non casca mai dall’albero, non è ancora finito. Gli operatori finanziari di tutto il mondo hanno fatto e rifatto i conti per capire se ci fosse un errore di stampa dietro i dati della trimestrale di Apple. Possibile che l’azienda, orfana di Steve Jobs, avesse aumentato gli utili del 93%? Possibile che, grazie ad altri 12,6 miliardi di utili in tre mesi, il tesoretto nelle casse dell’azienda di San José, California fosse aumentato a 110,2 miliardi di dollari? Possibile, visto che i consumatori di tutto il mondo continuano a far la fila davanti alle meraviglie della Mela.

Da gennaio a fine marzo si sono venduti 35 milioni di i Phone 4 S, l’88% in più. Nello stesso periodo il mercato ha assorbito 11,8 milioni di iPad di ultima generazione (+151 %) disegnati da Jonathan Ive, il genio inglese del design che per vent’anni ha tradotto in linee sempre più semplici le idee di mago Jobs.
Tim Cook
 Il resto, dati i numeri, sembrano briciole: ma non sono certo pochi 4 milioni di iMac. E nemmeno i 7,7 milioni di iPod, l’unico prodotto della premiata ditta in declino (-15%).


Insomma, la Mela non scende a terra. E gli scettici, a partire dalla speculazione di Wall Street, sono serviti. Per un paio di settimane gli operatori della Borsa americana hanno venduto a piene mani il titolo della Mela, in attesa di conti in frenata.

Una scelta ragionevole, visto che, da inizio anno, Apple aveva guadagnato il 40% abbondante, sfidando la crisi greca, i problemi della Spagna e della Francia e così via.

A gennaio, quando lo store di Apple nel cuore di Pechino ha esposto il primo iPhone 4s in vendita, ci sono volute violente cariche della polizia per mettere ordine nella folla in impaziente attesa. “Le nostre vendite in Cina – ha spiegato Tim Cook, il successore di Jobs che nel 2011 ha intascato in bonus la bellezza di 378 milioni di dollari – sono aumentate quest’anno di cinque volte”, al punto che il Paese del Drago, dove avviene la produzione dei prodotti Apple, è oggi il secondo cliente della Mela.

Ma quanto può durare questo boom senza fine? Nella seconda parte dell’anno, frena lo stesso Cook, sarà difficile tenere un passo del genere. Un rallentamento è nell’ordine delle cose, si spinge a dire. Ma chissà se è sincero oppure se vuol evitare di aumentare il dividendo: i 10 miliardi stanziati per la prima cedola nella storia del titolo, di fronte a questi numeri, sembrano una mancia o giù di lì.

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