lunedì 9 aprile 2012

Politica, una parola su cui meditare...


“Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio” . Sembra essere diventato lo slogan preferito dagli italiani in questo ultimo periodo. Ormai, giorno dopo giorno, si ripetono a catena episodi di disperazione, che arrivano troppo spesso al suicidio o,perlomeno,al tentativo di farla finita con un mondo dove tutti ti chiedono continuamente denaro e nessuno ti aiuta.
La crisi fa scivolare verso la povertà, fasce sempre più grandi di cittadini, cittadini onesti che non ce la fanno più….pensionati,artigiani,piccoli imprenditori, famiglie oppresse dai debiti e senza alcuna possibilità di ottenere crediti.

D’altra parte, l’italiano medio si sta chiedendo :  c’è realmente  la volontà di risolvere questa crisi oppure sta cominciando a diventare un alibi al quale le massime autorità dello Stato si aggrappano per distrarre e nel contempo opprimere il popolo?
Valeva la pena discutere così tanto sull’Articolo 18 nei giorni passati, per poi avvelenarci l’anima con gli scandali riguardanti le “spese folli” dei partiti politici?
La gente, quella normale, continuerà a camminare a testa alta, fin quando lo potrà fare e se un giorno un padre di famiglia sarà costretto a chiedere l’elemosina, lo farà certamente con una dignità maggiore di certi personaggi politici che, di nascosto, ridevano di ciascuno di noi.

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