domenica 6 maggio 2012

Inps, ora arrivano le truffe dagli immigrati...vediamo perchè


Si fa un gran parlare di “falsi ciechi” e di “invalidi truffaldini”, ma sono in pochi a sapere che l’Inps sta erogando assegni sociali anche ai cosiddetti “furbetti del ricongiungimento familiare”.
Spieghiamoci meglio : la legge 388 del 2000, introdotta dalla legge Finanziaria del 2001 dal governo Amato, riconosceva l’assegno sociale anche agli stranieri; e come dice il proverbio, fatta la legge, trovato l’inganno.
 Da allora, infatti, si sono moltiplicati a dismisura i casi di anziani stranieri che, non appena sono venuti a conoscenza di questa disposizione, si sono trasferiti in Italia ; poi, una volta ottenuto il riconoscimento della pensione sociale, hanno fatto prontamente le valigie e se ne sono tornati nella Patria natale, quando invece avrebbero dovuto continuare a risiedere nel nostro Paese.
La Guardia di Finanza, nel 2011, ha scoperto già 270 casi ma si pensa che siano molti ma molti di più ; purtroppo, non è facile scovare questo genere di truffa in quanto occorre fare delle accurate indagini per scoprire se la residenza è veramente fittizia, accertare i vari visti sui passaporti e operare un controllo incrociato sui dati ottenuti.
Pare che il fenomeno sia in aumento; infatti, l’ultimo censimento Istat, parla di un aumento delle residenze regolari sino a 3 milioni e 700 mila, una cifra addirittura triplicata rispetto a dieci anni fa. Gli stranieri, ovviamente, hanno operato un vero e proprio passaparola, spargendo la voce in maniera diffusa e illustrando le modalità di questa nuovo “vantaggio” a loro favore; inoltre, si sono diffusi siti Internet che spiegano dettagliatamente la procedura per ottenere questi benefici.
Ma il fenomeno dei cosiddetti “vitalizi facili” non si limita solo agli stranieri, ma riguarda anche quegli italiani che, pur avendo vissuto 10 anni nel nostro paese, magari nei primi anni di vita, si sono poi trasferiti all’estero dove vivono da oltre 50 anni e attraverso residenze “fittizie” riescono ugualmente a percepire l’assegno sociale.
A questo proposito, si è cercato ultimamente di prendere delle contromisure per verificare questi “furbetti” : ad esempio, si è proposto di prevedere l’obbligo di ritiro dell’assegno personalmente, dietro presentazione di documento di riconoscimento e firma su un apposito registro.
Certamente, in tempi di ristrettezze economiche e di tagli sulla spesa, la voce riguardante i “vitalizi fittizi” incide non poco sul bilancio dello Stato e in modo particolare nelle casse dell’Inps, il nostro Ente Previdenziale : l’importo di un assegno sociale attualmente infatti è pari a 5.577 euro all’anno, suddiviso in tredici mensilità: ecco perchè si sta procedendo alla verifica contributiva, economica e finanziaria degli ultra 65enni italiani, proprio per evitare che questo genere di truffa si possa espandere in maniera incontrollabile.

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