lunedì 6 agosto 2012

CARNE ROSSA, ATTENZIONE ALLE CONTROINDICAZIONI !!

Che mangiare trop­pa carne rossa faccia male è assodato da tem­po» commenta la dot­toressa Virginia Bicchiega, medico-ricercatore del Laboratorio sperimentale di ri­cerche nutrizionali dell'Istituto auxologico italiano di Piancavallo (Vb) e di Milano.
«Effettiva­mente, per una persona adulta e sana, 500 grammi alla setti­mana sono troppi. I pasti di car­ne dovrebbero essere tre-quattro alla settimana: di questi, non più di uno-due a base di manzo o maiale e gli altri a base di polla­me, tacchino o coniglio, cioè carni bianche.
Naturalmente a patto di non esagerare con le dosi: una porzione media è di 100-120 grammi. Diverso è il discorso sui derivati della carne rossa, come insaccati, wurstel e salsicce, il cui consumo dovrebbe essere occasionale.

A causa dei conservanti che contengono, tra cui i nitrati, possono anche favo­rire un aumento del rischio di diabete in chi è predisposto». A parità di altri fattori di rischio, i consumatori incalliti di carne ros­sa hanno una percentuale più alta degli altri di andare incontro a problemi cardiovascolari e a tumori, soprattutto all'intestino, allo stomaco e al seno. 


Ottima per gli anemici 

«Il motivo principale è legato alla presenza di una particolare for­ma di ferro, il ferro-eme, che ha un elevato potere ossidante e di conseguenza può favorire la for­mazione di sostanze canceroge­ne nel tratto digerente. 
Inoltre, il rischio cardiovascolare è dovuto all'elevata presenza di acidi gras­si saturi, nocivi in quanto possono favorire l'aterosclerosi (accumulo di placche di grasso nelle arterie), che a lungo andare predispone a infarti e ictus» spiega la dotto­ressa Bicchiega.
Sempre per quanto riguarda il rischio di tu­more, presumibilmente se si man­giano troppe proteine si tende a consumare meno frutta e verdura fresche, ricche di vitamine e fibre, che contribuiscono alla salute dell'intestino e dell'organismo in generale. Ma, se consumata nelle giuste dosi, la carne rossa apporta discreti benefici. 
Per esempio è una buona fonte di proteine di elevata qualità nutri­zionale, costituenti fondamentali del nostro organismo e indispen­sabili per la crescita e per il man­tenimento e il rinnovo delle cellu­le. Anche le vitamine non manca­no, specie quelle del gruppo B, che partecipano al metabolismo energetico e sono essenziali per la maturazione dei globuli rossi e la formazione dell'emoglobina. 
Per questo, ma anche perché contiene ferro in forma assimila­bile dall'organismo, la carne ros­sa è consigliata in caso di ane­mia, caratterizzata dalla diminu­zione del numero dei globuli rossi e di emoglobina. Non solo: per le sue qualità nutrizionali, la carne rossa dovrebbe comparire periodicamente e in giusta misura anche nel piatto dei bambini, de­gli anziani e delle donne in età fertile e in gravidanza.


Non in caso di gotta 

Dovrebbe invece evitare questo alimento chi ha elevati livelli di acido urico nel sangue e tende quindi a soffrire di gotta, una malattia dismetabolica che si manifesta con forte dolore alle articolazioni. Tra le cause sca­tenanti, una dieta ricca di carne rossa a causa del suo alto con­tenuto di purine, sostanze che l'organismo trasforma rapida­mente in acido urico. 
«L'apporto di proteine deve coprire il 15 per cento del fabbisogno calo­rico giornaliero, quindi è impor­tante fare i giusti abbinamenti ai pasti per non superare questa percentuale. Per esempio, se a colazione si beve un bicchiere di latte e a pranzo si mangia una bistecca, per cena andran­no bene 50-70 grammi di for­maggio fresco. 
Naturalmente, il tutto accompagnato da abbon­dante verdura e da un frutto di stagione. E, in generale, vale sempre la regola di seguire una dieta il più possibile varia ed equilibrata» conclu­de la dottoressa Bicchiega.

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