E va bene, lo abbiamo capito, l'Italia sta soffrendo per l'aumento dello "spread", il valore differenziale tra i titoli di Stato, ma come la mettiamo con il caro carburanti? Tutte le compagnie petrolifere fanno "orecchia da mercante", perchè il prezzo del petrolio scende e gli italiani continuano a farsi spennare dai distributori.
Le quotazioni del cosiddetto "prodotto leggero" è attualmente al di sotto della soglia dei 1000 dollari per tonnellata e, secondo le stime degli economisti, i prezzi di benzina e diesel sono ai minimi dall'inizio di Febbraio, il che dovrebbe comportare una diminuzione di almeno 3 centesimi sulle tariffe applicate alle pompe.